Organizzazione sanitaria internazionale non governativa,
finalizzata all'assistenza e al soccorso umanitario in guerra e in pace. Ha come
segno distintivo una croce greca rossa in campo bianco. L'organizzazione nacque
a seguito all'approvazione della convenzione di Ginevra del 22 agosto 1864,
riformata il 6 luglio 1906 e il 27 luglio 1926. Le origini dell'organizzazione
stanno nell'attività filantropica e umanitaria svolta da Florence
Nightingale (V.) durante la guerra di Crimea e dal
medico ginevrino Henri Dunant, il quale, avendo assistito alla battaglia di
Solferino, pubblicò nel settembre 1862 il libro
Un souvenir de
Solferino, lanciando la proposta di istituire in tutti i Paesi delle
associazioni di volontari, che avessero lo scopo di prestare soccorso ai feriti
in tempo di guerra. Si sviluppò subito un grande movimento a favore della
proposta: nel 1863 una commissione, costituitasi a Ginevra, compilò uno
schema di concordato internazionale, e il 22 agosto 1864, sotto gli auspici
della Convenzione di Ginevra, nacque la
CRI, affermando il principio per
cui militari e civili coinvolti in una guerra devono essere curati, anche se
nemici, e che le installazioni sanitarie, insieme al personale ad esse preposto,
devono essere rispettate da tutte le parti in conflitto. Il Comitato
Internazionale di Ginevra raccoglie e collega tutte le società nazionali
per l'assistenza e il soccorso in guerra e in pace. L'organizzazione ha
carattere internazionale ed è così strutturata: Conferenza della
CRI, che funge da organo deliberante e che coordina le attività
delle singole società nazionali; Comitato Internazionale, che è
un'associazione di diritto svizzero cui compete il riconoscimento delle
società nazionali che vogliano affiliarsi alla
CRI; Consiglio dei
Governatori e Comitato Esecutivo che dirigono l'organizzazione. Gli scopi
generali della
CRI sono: garantire l'indipendenza politica, confessionale
ed economica delle singole associazioni nazionali; porsi come soggetto
intermediario neutrale in caso di conflitti armati; coordinare le
attività di sostegno e assistenza nei confronti delle vittime di guerre o
di grandi disastri civili e naturali; assicurare l'assistenza sanitaria ai
prigionieri di guerra e permettere la comunicazione postale coi familiari
nonché l'invio di pacchi con generi di conforto; coordinare l'intervento
di più società nazionali verso il territorio di un Paese colpito
da gravi catastrofi. Va sottolineato che questa istituzione, il cui bilancio
è costituito dai contributi delle organizzazioni membro e da sovvenzioni
di privati, poggia unicamente sul lavoro volontario dei suoi
aderenti.